Scuola IN Counseling Lo Specchio Magico Torino

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Scuola di Formazione Professionale per Counselor, Lo Specchio Magico Torino.

Riconoscimento AICounselling

CONTATTACI.

ORIENTAMENTO TEORICO ED OBIETTIVI.

Il progetto formativo della Scuola IN Counseling Lo Specchio Magico Torino poggia su di uno sfondo teorico-culturale composto da svariate ed integrate matrici:

1) Quella delle scienze umane (filosofia, antropologia, sociologia, storia sociale e dell’arte, pedagogia e psicologia), traendo da queste, in particolare, gli insegnamenti relativi alla valorizzazione della soggettività umana, vista come qualità distintiva delle persone, riconoscibile sia nelle particolari-singole integrazioni individuo-ambiente (le soggettive declinazioni di collettivi status socio-culturali-geografici storicamente determinatisi; le soggettive declinazioni d’appartenenza a specifiche classi d’età e di genere; le soggettive declinazioni di generali atteggiamenti mentali-psicologici-comportamentali), sia nel modo soggettivo/individuale, potenzialmente imprevedibile, di rispondere alle più disparate situazioni di vita quotidiana.

In altre parole, con il termine “soggettività” ci riferiamo ai modi in cui agisce e si manifesta, nelle singole esistenze individuali, la struttura di contenuti che caratterizzano il contatto e l’integrazione tra la dimensione storico-sociale-ambientale e quella storico-personale.

2) Quella di una visione filosofica fenomenologico-esistenzialista del vivere e delle sue derivazioni gestaltiche.

3) Quella della “filosofia” buddista, come teoria e pratica del vivere.

4) Quella maieutica-socratica, arricchita dalle intuizioni della Psicologia Umanistica in materia di analisi dei bisogni, centralità della persona, valorizzazione delle potenzialità umane.

Chiamati a precisare il nostro orientamento teorico per il tramite di un’ “etichetta”, potremmo definirlo “umanistico, fenomenologico, gestaltico, con contaminazioni di stampo buddistico”.

Per quanto riguarda l’individuazione dei nostri obiettivi formativi, indispensabili sono alcune premesse:

  1. Il counseling è una relazione d’aiuto professionale fondata sulle capacità ed abilità personali, del counselor che la gestisce, di accompagnare il proprio cliente in un percorso di sviluppo di consapevolezza tale da metterlo in condizione di meglio affrontare le difficoltà che sta vivendo e rispetto alle quali chiede aiuto.
  2. Ciò che caratterizza il Counseling è il suo essere una relazione d’aiuto professionale fondata su “uno specifico e particolare modo, del counselor, di stare con se stesso, in relazione con gli altri”, che rende possibile ed efficace “una particolare gestione delle dinamiche di comunicazione”, preordinata a sostenere, nel proprio cliente, sviluppi di consapevolezza tali da migliorare significativamente le sue capacità/possibilità di affrontare le situazioni problematiche che sta vivendo.
  3. Il bisogno d’aiuto è una caratteristica fondamentale dell’uomo, riscontrabile in ogni suo contesto socio-geografico storicamente determinatosi. Il counseling è una tra le possibilità che l’uomo ha per soddisfarlo. Il tipo di aiuto che il counseling offre si costruisce, nella relazione counselor-cliente, in forza di una specifica e particolare struttura di attività pratiche condotte dal counselor. È questa struttura di attività pratiche che caratterizza ed individua il counseling come specifica attività professionale, distinguibile da altre professioni d’aiuto.
  4. Il counseling è quella relazione interpersonale, professionale, in cui noi counselor agiamo per attivare e sostenere gli sviluppi di consapevolezza personale necessari ai nostri clienti per meglio affrontare i loro problemi. Il valore ed il senso che qui si attribuisce alla consapevolezza personale è quello del suo essere una risultante del modo in cui teniamo insieme e facciamo interagire quanto stiamo pensando, quanto stiamo sentendo (emozioni, sentimenti, sensazioni), quanto stiamo facendo (attitudini e automatismi comportamentali, modi di agire). In altre parole, la nostra consapevolezza dipende dal grado di buona, perché congrua e funzionale, integrazione di quanto “sentiamo”, “pensiamo”, “facciamo”.
  5. Dalla qualità di tale integrazione dipendono i nostri stati di benessere/malessere esistenziale. La qualità di tale integrazione è una funzione diretta del nostro grado di responsabilità, intesa etimologicamente: “responsabilità” = respònsus (latino rispondere) + abilità = “abilità nel rispondere”, alias capacità di dare risposte funzionali ed efficaci a quanto siamo chiamati a fare.
  6. La responsabilità a cui qui ci riferiamo riguarda la qualità del nostro “ascolto”, della nostra “osservazione non giudicante”, del nostro “senso critico”, della nostra “comunicazione”, della nostra “buona volontà”, del nostro “coraggio” e della nostra “intelligenza emotiva”.
  7. Una congrua e funzionale integrazione del nostro “sentire”, “pensare” ed “agire” sarà sempre una funzione diretta del nostro essere “attivamente presenti” (alias in contatto con quanto sta accadendo, nel “campo” in cui “stiamo” sentendo, pensando, agendo), nelle circostanze della nostra esistenza che lo richiedono, per soddisfare un nostro bisogno e/o per aiutare chi, da solo, non riesce a soddisfare i propri e, per questo, ci chiede aiuto.
  8. Ciò che caratterizza il counseling non è solo “ ciò che facciamo”, è molto più “come lo facciamo”. Per questo qui affermiamo che ciò che caratterizza ed individua la formazione IN Counseling è il suo essere una “palestra”, in cui ci si esercita e ci si allena a meglio integrare “ciò che pensiamo”, “ciò che facciamo”, ciò che “sentiamo” (alias ciò che proviamo percettivamente/sensorialmente).
  9. La formazione IN Counseling qualifica l’esistenza di chi ne fa esperienza, perché ne migliora il modo di stare al mondo. Su questa esperienza formativa noi counselor facciamo leva per aiutare i nostri clienti a meglio integrare i loro pensieri, i loro comportamenti, i loro sentimenti, aiutandoli così a sviluppare i loro stati di consapevolezza personale.
  10. Intenzione fondamentale del nostro progetto di Formazione IN Counseling è di promuovere, del Counseling, il suo valore di attività professionale centrata sull’utilizzo di capacità pratiche, acquisite in forza di una formazione progettata e organizzata intorno ad esercitazioni ed attività di carattere pratico-esperienziale.

Le capacità pratiche, alle quali soprattutto facciamo riferimento, sono:

  • saper accogliere
  • saper ascoltare in modo propriocettivo/empatico
  • saper comunicare in modo non violento, compassionevole ed efficace
  • saper osservare senza giudicare
  • saper avere una presenza attenta, consapevole e interattiva col proprio cliente (cioè “esserci” nella relazione, stare dentro la relazione, in contatto empatico col cliente; diversamente da chi considera il proprio coinvolgimento umano, nella relazione con i propri pazienti/clienti, un’interferenza, un fattore di disordine, di mancanza di controllo e di verificabilità scientifica)
  • saper incontrare l’altro, suscitando sentimenti di fiducia, riconoscimento, rassicurazione, conforto
  • saper accompagnare gli altri in percorsi di sviluppo di consapevolezza personale tali da metterli in condizione di meglio affrontare i loro problemi e, magari, risolverli
  • saper gestire le operazioni di marketing personale funzionali al procacciamento del proprio lavoro.

Fatte queste premesse, possiamo dichiarare che:

<<La capacità di far proprio e di apprendere “Il particolare modo di stare con se stesso, in relazione con gli altri” e “la particolare gestione della comunicazione”, che il counselor adotta nelle proprie relazioni di counseling (che nei loro aspetti fondamentali sono esposti nelle premesse qui sopra riportate), sono i più importanti obiettivi formativi della nostra formazione IN Counseling, ne rappresentano il tratto distintivo, perché per noi caratterizzano ed individuano, in modo specifico, cosa voglia dire essere un counselor>>.

METODOLOGIA FORMATIVA.

Premesso che alla Scuola IN Counseling Lo Specchio Magico Torino possono iscriversi allievi con

background culturali-formativi ed esperienziali differenziati e con differenziate situazioni, potenzialità e talenti personali, il nostro percorso di formazione si articola su tre piani:

1) La partecipazione ad una successione di laboratori esperienziali di gruppo (dieci weekend all’anno, tre anni, uno al mese, di almeno 12 ore ciascuno), tutti organizzati con un triplice scopo:

  1. il lavoro personale, di consapevolezza, volto a riconoscere ed affrontare le proprie difficoltà emotive, relazionali, esistenziali; producendo, in rapporto a queste, le necessarie “rielaborazioni/ridefinizioni” funzionali ad una efficace strutturazione delle proprie abilità/competenze di counseling;
  2. l’esercitazione/allenamento delle abilità/capacità/competenze di counseling;
  3. la messa a fuoco del fabbisogno teorico-culturale di ciascun allievo, a sostegno della propria formazione IN Counseling e, all’occorrenza, l’erogazione delle opportune docenze e/o indicazioni bibliografiche.

2) La partecipazione ad almeno 2 “moduli scuola” mensili, di tre ore ciascuno; in tali moduli, a partire dalla messa in gioco dei bisogni formativi dei partecipanti e da un’accogliente gestione di gruppo delle difficoltà esistenziali condivise da loro stessi, i trainer propongono lezioni teoriche ad hoc e/o sessioni di counseling con e tra i partecipanti, con le relative supervisioni didattiche.

3) Un servizio di tutoraggio: ciascun allievo, nel corso della propria formazione IN Counseling, è seguito da un tutor-trainer counselor, che, alla bisogna, incontra lo stesso in singoli colloqui personali, necessari sia ad approfondire il “lavoro su di sé”, sia a soddisfare particolari bisogni formativi di carattere teorico-cognitivo.

I saperi di tipo teorico, funzionali all’attività di counseling, sono verificati dal tutor, che predispone le necessarie, relative, azioni di apprendimento.

Posto che l’attività di counseling è un’attività possibile, principalmente, in funzione di abilità-capacità-competenze acquisite innanzi tutto per il tramite di un particolare lavoro di consapevolezza effettuato su di sé, è sul lavoro su di sé che, in particolar modo, è articolata la nostra offerta formativa.

Il lavoro su di sé potrà essere svolto in attività di gruppo e/o in sessioni individuali.

 Le attività di gruppo alle quali ci riferiamo, e per il tramite delle quali integriamo il “lavoro su di sé” con l’esercitazione/allenamento delle competenze di counseling, consistono nell’organizzazione di laboratori di formazione partecipata (i nostri weekend di formazione esperienziale), gestiti attraverso:

  • Esercitazioni di alfabetizzazione emotiva
  • Esercitazioni pratiche di consapevolezza emotiva
  • Esercitazioni pratiche di ascolto
  • Esercitazioni pratiche di contatto
  • Esercitazioni pratiche di Osservazione Non Giudicante
  • Esercitazioni pratiche di ascolto empatico
  • Esercitazioni pratiche di contatto empatico
  • Esercitazioni pratiche di ascolto attivo
  • Esplorazione delle dinamiche emotive umane attraverso lo studio e l’analisi di produzioni artistiche e letterarie ad hoc
  • Pratiche di Meditazione
  • Esercitazioni pratiche di Comunicazione Interpersonale di Counseling (es: la tecnica delle domande, la formulazione dei feedback, ecc.)
  • Esercitazioni di espressione artistica per la sperimentazione emozionale
  • Esercitazioni di espressione corporea per la sperimentazione emozionale
  • Esercitazioni di drammatizzazione dei propri stati emotivi e dei propri atteggiamenti mentali e comportamentali
  • Esercitazioni motorie di consapevolezza corporea
  • Applicazioni pratiche di Counseling
  • Supervisione didattica di Counseling

MACROSTRUTTURA DEL CORSO.

  • Durata in anni: non meno di tre.
  • Durata complessiva teoria e pratica: 450 ore
  • Durata complessiva tirocinio: 450 ore
  • Durata complessiva percorso personale: 100 ore (miste gruppo/individuali)
  • Durata complessiva eventuali attività extracorsuali: la nostra offerta formativa comprende la possibilità di partecipare a tutte le attività di formazione dell’associazione culturale “Lo Specchio Magico”, che è il “contenitore” organizzativo della Scuola IN Counseling Torino e luogo privilegiato di esperienze tirocinanti.
  • Durata complessiva percorso di formazione: 1000 ore

PROGRAMMA DEL CORSO.

Essendo il counseling un’attività che si rende possibile, sostanzialmente, in forza di capacità pratiche, sostenute da alti livelli di qualità personali, attinenti le funzioni percettive e le competenze relazionali di chi lo esercita, la formazione dei nostri counselor è strutturata su basi pratico-esperienziali e consiste in una successione organizzata di momenti formativi in cui le capacità e le qualità personali necessarie per fare counseling sono continuativamente e strategicamente esercitate, allenate e migliorate.

Le esperienze formative della nostra scuola sono liberamente organizzate, dai trainer counselor della scuola, intorno ad esercitazioni pratiche di vario tipo, di stampo artistico, corporeo, bio-energetico, espressivo, meditativo, yoggico, spirituale e/o di quant’altro creativamente si possa progettare e praticare all’occorrenza.

Poiché ogni funzione percettiva umana ed ogni competenza relazionale sono condizionate dai livelli di conoscenza delle caratteristiche dei fenomeni con i quali interagiamo e poiché vogliamo che i counselor da noi formati siano sostenuti da influenze intellettuali e culturali in grado di ben sostenere le loro attività di counseling, ai trainer della scuola IN Counseling Lo Specchio Magico Torino, in particolare nelle loro funzioni di tutoraggio, è assegnata la responsabilità di provvedere alla messa a punto, per ogni allievo, della conoscenza, almeno di base, degli elementi e delle dinamiche che caratterizzano l’esistenza umana, con particolare riferimento ai processi di crescita, ai cicli di vita, alle appartenenze di genere e sociali che contraddistinguono l’esperienza dei singoli individui, nonché dei possibili risvolti psicologici collegabili all’insieme di tale fenomenologia.

A tali elementi di conoscenza aggiungiamo quella della storia del counseling e delle sue modalità applicative, con particolare riferimento alle dinamiche relazionali e di comunicazione.

I nostri trainer utilizzano le esercitazioni pratiche di volta in volta proposte, anche, come sfondo dal quale fare emergere i singoli fabbisogni formativi di tipo teorico-culturale.

Ogni volta che questi si configurano, i trainer conduttori dell’esperienza formativa in corso si adoperano per soddisfarli, con lezioni ad hoc e con le indicazioni bibliografiche del caso.

Per tali ragioni, in materia di definizione e presentazione dettagliata dei moduli formativi non possiamo far altro che rimandare a quanto esposto qui sopra, nella sessione “Metodologia formativa”.

La presentazione del nostro programma scolastico, come articolazione formale-cronologica di “materie” di studio e formazione, va intesa in un’ottica strategico-processuale, più che di rigoroso programma.

In un progetto formativo ed in una “comunità scuola” i cui allievi si ritrovano sistematicamente in gruppi di formazione con partecipanti che si differenziano sia per i personali back-ground esperienziali e formativi, sia per l’appartenenza a diverse “classi” di anno scolastico, il programma qui sotto esposto è da intendersi come “inventario” di saperi teorico-pratici, che la nostra formazione IN Counseling intende offrire ai propri allievi, non necessariamente affrontati secondo l’ordine cronologicamente qui precostituito.

La nostra formazione IN Counseling, essendo mirata all’acquisizione di saperi pratici, adotta un modello pedagogico di tipo esperienziale, a ciclo continuo.

Ciascun allievo più che “imparare” in funzione di ciò che gli viene insegnato, “apprende” in funzione di ciò di cui fa esperienza diretta-personale, impegnandosi personalmente, in sinergia con i trainer della scuola, a dare adeguate risposte ai personali fabbisogni teorico-culturali, che questa stessa esperienza progressivamente configura.

Ciò detto:

Primo anno (Principi del counseling):

  1. Storia del counseling
  2. L’ascolto come propriocezione e come attività
  3. La gestione dei feedback
  4. Il processo di crescita nell’ottica gestaltica
  5. La teoria dei bisogni, la relazione figura-sfondo e quella organismo-ambiente
  6. La comunicazione non violenta

Secondo anno (L’arte del counseling):

  1. Il contatto, il ciclo di soddisfazione dei bisogni, le interruzioni di contatto, la relazione figura-sfondo, in un’ottica gestaltica.
  2. Il senso del processo e la natura processuale della relazione di counseling.
  3. La teoria paradossale del cambiamento
  4. I cicli di vita e le loro correlazioni socio-antropologiche
  5. L’identità e l’appartenenza di genere (il punto di vista socio-antropologico e quello psicologico)
  6. Teoria e tecniche di comunicazione efficace

Terzo anno (il counseling):

  1. La relazione di counseling individuale/di coppia/di gruppo
  2. La supervisione didattica
  3. La dimensione fenomenologica ed esistenzialista del counseling
  4. La relazione organismo-ambiente in un’ottica gestaltica
  5. La leadership e le dinamiche di gruppo
  6. Il self marketing

MODALITA’ DEL TIROCINIO.

Ciascun allievo può espletare il proprio tirocinio all’interno delle attività gestite dall’associazione “Lo Specchio Magico”, di cui la scuola IN Counseling fa parte, e/o in altre realtà, seguendo progetti supervisionati dalla Scuola.

Ogni allievo concorda con la Direzione didattica un progetto di tirocinio che contempli, obbligatoriamente, sia la sperimentazione del Counseling (individuale, di coppia, di gruppo), sia la conduzione di gruppi di formazione, sia la rielaborazione scritta delle proprie esperienze di studio-tirocinio-lavoro legate alla propria formazione IN Counseling.

Il tirocinio degli allievi della nostra scuola si articola, quindi, su tre piani:

  1. attività di counseling, per un numero totale di ore non inferiore a 100,
  2. co-conduzione di gruppi di formazione IN Counseling, per un numero totale di ore non inferiore a 50,
  3. rielaborazione finale in forma di “Tesi personale” delle proprie esperienze di studio-tirocinio-lavoro legate alla propria formazione IN Counseling, per un numero totale di ore, stimate forfettariamente, non inferiore a 300.

Relativamente al punto 1, viene richiesto a ciascun allievo di organizzare/gestire (procacciandosele in proprio e/o in concorso con la scuola) la propria conduzione di almeno 100 ore di attività di counseling, individuale, di coppia, di gruppo. Tali attività sono supervisionate dai trainer della scuola.

Relativamente al punto 2, ciascun allievo concorda con la direzione didattica della scuola, una propria co-conduzione  di gruppi di formazione, per un numero totale di ore non inferiore a 50, che l’allievo tirocinante organizza in proprio, presso enti terzi e con la supervisione della scuola, oppure formati da allievi della scuola stessa e/o dai partecipanti ai vari progetti formativi del “Lo Specchio Magico” (l’associazione culturale che, oltre ad organizzare le attività didattiche della scuola, propone anche a non allievi progetti formativi vari di crescita personale).

Poiché la scelta del tema e la progettazione del tipo di formazione di gruppo da gestire è a carico dell’allievo tirocinante, nel computo di tale monte ore sono considerati sia i momenti d’aula, sia, forfettariamente (nella misura di 1 a 1), il tempo impegnato per la progettazione dei contenuti delle esperienze formative, co-condotte con i trainer della scuola.

Relativamente al punto 3, il lavoro di tesi che richiediamo ai nostri allievi, a conclusione del proprio percorso di formazione IN Counseling, viene organizzato e supervisionato perché abbia le caratteristiche specifiche di un vero e proprio tirocinio, cioè sia: “un banco di prova, di sperimentazione e messa a punto dei saperi appresi nel corso della propria formazione”.

La tesi che chiediamo ai nostri allievi consiste in tre parti:

  1. prima parte autobiografica; l’allievo riporta “come” è arrivato alla nostra scuola, le ragioni e le istanze emotive che lo hanno sostenuto in questa scelta; racconta l’esperienza di formazione che ha vissuto, le scoperte di sé e gli apprendimenti per lui stesso più significativi, il modo in cui sono stati presi, rielaborati personalmente ed appresi; racconta le ricadute esistenziali che tutto ciò ha comportato.
  2. Seconda parte di rielaborazione teorica; l’allievo sceglie un tema della formazione a lui caro, ne presenta i contenuti, le sue possibili applicazioni e quelle già personalmente praticate, sia in ambito personale, sia negli ambiti professionali da lui stesso frequentati.
  3. Terza parte sul tirocinio; l’allievo ripercorre il suo tirocinio di counseling, presentandolo, argomentandolo, evidenziandone le valenze di autoformazione.

Il lavoro di tesi, così strutturato, diventa:

  • Un banco di prova, perché per poterlo fare è indispensabile mettere in azione, valorizzandoli, i saperi acquisiti e l’esperienza personale vissuta nel corso della propria formazione.
  • Una sperimentazione, perché organizzare uno scrivere sensato, intellegibile e compiuto, obbliga alla rielaborazione creativa, alla riformulazione, alla verifica.
  • Una messa a punto dei saperi professionali in gioco, perché la tesi viene scritta in contatto con il supervisore didattico, che orienta, “in fieri”, la rielaborazione-riformulazione della tesi, procede alle necessarie indicazioni di correzione, fino a quando non viene presentata un’opera di accettabile compiutezza e valore.

MODALITA’ DI VERIFICA ED ESAMI.

Nel nostro modello didattico, la verifica degli sviluppi della formazione, per ciascun allievo, ad opera dei trainer della scuola, è sostanzialmente costante e continuativa, essendo gli allievi chiamati ad esercitare le competenze di counseling in ogni circostanza formativa.

Il lavoro di tesi e la sua discussione finale è il vero e proprio esame da noi previsto.

Consideriamo la sua consegna, perché giudicata positivamente dal tutor-supervisore col quale è stata redatta, e la sua discussione in riunione plenaria di tutti i membri della scuola, personale docente e discente, gli atti formali-ufficiali d’esame finale e consegna del nostro diploma IN Counseling.

MATERIALE DIDATTICO E BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO.

Il materiale didattico previsto ed utilizzato nella nostra scuola sono, innanzitutto, gli stessi nostri allievi ed il loro interagire, con tutti gli oggetti di scena necessari alle messe in atto simboliche delle nostre esercitazioni-sperimentazioni, di volta in volta reperiti ed adibiti creativamente.

Consideriamo, inoltre, materiale didattico l’ “esserci” dei nostri trainer, con la loro presenza ed il loro coinvolgimento nelle relazioni didattiche che gestiscono.

Ai nostri allievi viene fornita, come bibliografia di riferimento generale, il sottostante elenco, con l’invito di privilegiare i testi sottolineati ed evidenziati in rosso:

 Storia del Counseling

  1. Rollo May, “L’arte del counseling” Astrolabio, 1991
  2. F. Nanetti, “Counseling”, Pendragon, 2009
  3. Marcella Danon, “Counseling”, edizioni red!, 2000
  4. D. Nigro, “Dal counseling allo yogging, per liberarsi dall’abbraccio mortale della psicoterapia”, in https://www.scuolacounselingtorino.it/counseling/dal-counseling-allo-yogging/?fbclid=IwAR2Jy8KUpHTUVpAQ-dq_l-CRHtZoiNcRNptO-NFz-RNpdlr72-myk8Tep2s

 Elementi di Counseling

  1. P. Clarkson, “Gestalt Counseling”, Sovera, 1992
  2. Marcella Danon, Counseling. L’arte della relazione d’aiuto attraverso l’empatia, edizioni red!, 2009
  3. E. Spalletta e F. Germano, “Microcounseling e microcoaching”, Sovera, 2006
  4. D. Nigro, “L’esistenza e le sue crisi. Storie di vita e di counseling. Un nuovo metodo autobiografico”, Edizioni La Rondine, 2018
  5. M. Sclavi, “Arte di ascoltare e mondi possibili”, Le Vespe, 2000

Teoria e Tecniche della Comunicazione

  1. Paul Watzalawick e altri, “Pragmatica della comunicazione umana”, Astrolabio, 1971
  2. D. Nigro, “L’ABC delle competenze relazionali”, Edizioni Fortepiano-Pendragon, 2012
  3. G. Bert – S. Quadrino, “L’arte del comunicare”, Change, 2005
  4. Quadrino, “Capire. Capirsi. Il metodo del discorso”, Change, 2005
  5. H. Franta e G. Salonia, “Comunicazione interpersonale”, LAS, 1981
  6. M. Pacori, “I segreti del linguaggio del corpo”, Sperling & Kupfer 2010
  7. M.B. Rosemberg, “Le parole sono finestre, oppure muri”, Edizioni Esserci, 2003

 Elementi di Sociologia, Antropologia, Filosofia, Storia Sociale, delle Religioni e delle Emozioni.

  1. M. Mead, “Maschio e Femmina”, Il Saggiatore, 1962
  2. C. Saraceno (a cura di), “Età e corso della vita”, Il Mulino, 1986.
  3. S. Tax (a cura di), “Orizzonti di Antropologia”, Morcelliana,1973
  4. K. Lorenz, “Evoluzione e modificazione del comportamento”, Boringhieri, 1971
  5. A. Van Gennep, “I riti di passaggio”, Boringhieri, 1981.
  6. E. De Martino, “Naturalismo e storicismo nell’etologia”, Laterza, 1941
  7. E. De Martino, “La fine del mondo”, Einaudi, 1977
  8. B. Malinowskj, “Baloma. Gli spiriti dei morti nelle isole Trobiand”, in “Magia, scienza e religione”, Newton Compton, 1976
  9. E. Durkheim, “Le forme elementari della vita religiosa”, Comunità, 1963
  10. Sun Tzu, “L’arte della guerra”, Newton Compton, 1994
  11. AA.VV., Martin Heidegger. Ontologia, Fenomenologia,Verità, a cura di S. Poggi e P. Tomasello, Led, Milano, 1995.
  12. C. Bonola, Verità e interpretazione nello Heidegger di “Essere e tempo”, Filosofia, Torino 1963.
  13. A. Fabris, Essere e tempo di Heidegger. Introduzione alla lettura, Carocci, Roma 2005.
  14. Fabio Bazzani, Verità e potere. Oltre il nichilismo del senso del reale, Firenze, Clinamen, 2008.
  15. Loris Ricci Garotti, Heidegger contra Hegel, Argalia, Urbino 1965
  16. Umberto Regina, Servire l’essere con Heidegger, Morcelliana, Brescia 1995
  17. Jean Paul Sartre, L’immaginazione. Idee per una teoria delle emozioni. Bompiani
  18. Jean Paul Sartre, L’essere e il nulla. La condizione umana secondo l’esistenzialismo. Il Saggiatore, 2008
  19. U. Eco e R. Fedriga, “Storia della filosofia” (vol.1,2,3), Editori La terza.
  20. Candace B. Pert, “Molecole di emozioni”, Corbaccio, 2000
  21. E. Borgna, “L’arcipelago delle emozioni”, Feltrinelli 2001

 Gestalt e Fenomenologia

  1. Perls-Hefferline-Goodman, “Teoria e pratica della terapia della gestalt”, Astrolabio, 1997
  2. F. Perls, “L’approccio della Gestalt”, Astrolabio, 1977
  3. F. Perls, “La terapia Gestaltica parola per parola”, Astrolabio, 1980
  4. F. Perls, “L’io, la fame, l’aggressività”, Franco Angeli, 1995
  5. F. Perls, “Qui e ora. Psicoterapia autobiografica”,Sovera, 1991
  6. P. Scilligo (a cura di), “Gestalt e Analisi Transazionale”, LAS, 1983
  7. J. Zinker, “Processi creativi in psicoterapia della gestalt”, Franco Angeli, 2001
  8. P. Quattrini, “Fenomenologia dell’esperienza”, Zephiro Edizioni

 La vita, la crescita, lo sviluppo

  1. F. Perls, “L’io, la fame, l’aggressività”, Franco Angeli, 1995
  2. D.Winnicott, “Gioco e Realtà”, Armando Editore
  3. J. Bowlby, “Una base sicura”, Raffaello Cortina Editore
  4. Alba Marcoli,“Il bambino lasciato solo”, “Il bambino perduto e ritrovato”, “Il bambino arrabbiato”,” Il bambino nascosto”, “Passaggi di vita”, Oscar Mondadori
  5. Bruno Bettelheim, “Un genitore quasi perfetto”, “Il mondo incantato”, Feltrinelli
  6. Francoise Dolto , “Come allevare un bambino felice”, Oscar Mondadori
  7. Daniel Stern, Il mondo interpersonale del bambino, Boringhieri
  8. J. Hilmann, “Il codice dell’anima”, Adelphi, 1977
  9. C.G. Jung, “Ricordi, sogni, riflessioni”, BUR, 1978
  10. A. Lowen, “Il narcisismo”, Feltrinelli, 1985
  11. A. Lowen, “Il tradimento del corpo”, Edizioni Mediterranee, 1967
  12. A. Lowen, “Il linguaggio del corpo”, Feltrinelli, 1978
  13. A. Lowen, “La depressione e il corpo”, Astrolabio, 1980
  14. A.Lowen, “La voce del corpo”, Astrolabio, 2009
  15. F. Capra, “La scienza della vita”, Rizzoli, 2002
  16. F. Capra, “Il Tao della fisica”, Adelphi, 1982
  17. M. Epstein, “Pensieri senza un pensatore”, Ubaldini Editore, 1996
  18. B. Alan Wallace, “I quattro incommensurabili”, Ubaldini Editore, 2000
  19. Charlotte Joko Beck, “Zen quotidiano”, Ubaldini Editore, 1991

 La Psicologia Umanistica

  1. A.H. Maslow, Verso una psicologia dell’essere, Astrolabio 1971
  2. A.H. Maslow, Motivazione e personalità, Astrolabio 1973
  3. Jacob Levi Moreno, Manuale di psicodramma: il teatro come terapia, Astrolabio 1985
  4. A. Bandura, “Autoefficacia. Teoria e applicazioni”, Erikson, Trento, 2000
  5. C. R. Rogers, “Psicoterapia di consultazione”, Astrolabio, 1971
  6. C. R. Rogers, “Potere personale”, Astrolabio, 1978
  7. Carl Rogers, Un modo di essere, Martinelli 1983
  8. Carl R. Rogers, La terapia centrata sul cliente, Firenze, Martinelli, 1994.

 Elementi di Psicologia Dinamica

  1. S. Ginger, “La gestalt, terapia del con-tatto emotivo”, edizioni mediterranee, 1990
  2. E. Giusti e V. Rosa, “Psicoterapie della Gestalt”, Sovera, 2006
  3. S. Freud, “Introduzione alla Psicanalisi”, Boringhieri, 1978
  4. S. Freud, “L’interpretazione dei sogni”, Newton Compton, 1976
  5. C.G. Jung, “Il problema dell’inconscio nella psicologia moderna”, Einaudi, 1942
  6. C.G. Jung, “Gli archetipi dell’inconscio collettivo”, Boringhieri, 1977
  7. Eric Berne, “A che gioco giochiamo”, Bompiani, 1967

 Elementi di Psicologia Sociale

  1. Giuseppe Mantovani, “Manuale di psicologia sociale”, Giunti
  2. Il linguaggio delle api’, Karl von Frisch, Ed. Bollati Boringhieri

Elementi di Psicologia dei Gruppi

  1. Pietro Amerio, “Teorie in psicologia sociale”, Il Mulino – capitoli: – VI, Kurt Lewin: o della psicologia sociale (sul campo e sulle dinamiche di gruppo);- XIII, L’articolazione psicosociale nella psicologia sociale europea contemporanea (gruppi, intergruppo e relazioni intergruppi)
  2. Paul Fraisse e Jjean Piaget (a cura di), “Trattato di psicologia sperimentale”, Giulio Einaudi Editore (in particolare il vol. 9 Psicologia Sociale, cap. XXX L’interazione sociale nei piccoli gruppi, di Germaine de Montmollin)
  3. Kurt Lewin, “La teoria, la ricerca, l’intervento”, Il Mulino
  4. L. Stanchieri, “Esser leader non basta…”, Franco Angeli, 2006

CORPO DOCENTI.

1) Nigro Domenico, Direttore didattico, Trainer counselor e Supervisore.

Conduce le attività esperienziali di formazione e lavoro teorico-pratico-personale, la supervisione didattica degli allievi e quella professionale dei counselor diplomati.

Laurea in Lettere, specializzazione in metodologia della ricerca storico-sociale. Counselor e Coach di formazione umanistica. Consulente aziendale e Formatore, esperto di comunicazione, motivazione, team building, negoziazione. Presidente dell’Associazione culturale “Lo Specchio Magico”. Direttore didattico e Trainer di “IN COUNSELING”, Scuola di Formazione Professionale per Counselor. Autore di:

–  “L’esistenza e le sue crisi. Storie di vita e di counseling” (Edizioni La Rondine, Catanzaro, 2018)

–  “L’Abc delle Competenze Relazionali” (Edizioni Pendragon-Fortepiano, Bologna, 2012)

– “Fitness Coaching, la gestione delle relazioni in chiave motivazionale” (Alea Edizioni, Milano,        2008)

2) Schifano Paolo, Trainer counselor e Supervisore didattico.

Conduce le attività esperienziali di formazione e lavoro teorico-pratico-personale e la supervisione didattica degli allievi.

Laureato in Pedagogia ad indirizzo psicologico. Principale occupazione lavorativa con la Pubblica Amministrazione Torinese, in qualità di Quadro, dove sviluppa una significativa esperienza in ambito sociale e nella gestione organizzativa. Esperto nella conduzione e nella gestione di gruppi, sia nel Lavoro di Comunità, nell’ambito di progetti di riqualificazione urbana, sia come Counselor, nell’ambito dei gruppi di mutuo – aiuto, in particolare sulle tematiche relazionali e comunicative in ambito familiare, genitoriali e di coppia. Formazione ed approccio lavorativo di tipo “integrato”, con particolari collegamenti ad ispirazioni Junghiano-Montefoschiano e Gestaltiche. Praticante e conduttore di gruppi di meditazione.

3) Chianura Edoardo, Trainer counselor e Supervisore didattico.

Conduce le attività esperienziali di formazione e lavoro teorico-pratico-personale e la supervisione didattica degli allievi.

Laurea in Scienze dell’Educazione e Master in “Esperto nei processi educativi in adolescenza”. Dedica i primi anni della propria esperienza professionale all’attività artistica (teatro, danza, musica ed espressione corporea) e successivamente come formatore ed educatore presso i “Centri di esercitazione ai metodi dell’educazione attiva” (Cemea). Ora, in qualità di tecnico, lavora presso l’I.I.S.”G. Ferraris” di Settimo Torinese e gestisce gli sportelli di counseling per adolescenti e genitori  per tutto il comprensorio scolastico della città di Volpiano e la supervisione educativa  degli insegnanti. Contestualmente svolge la funzione di giudice onorario presso la Corte d’Appello di Torino, sezione Minori e Famiglia.

4) De Paoli Giulia, Trainer counselor e Supervisore didattico.

Conduce le attività esperienziali di formazione e lavoro teorico-pratico-personale e la supervisione didattica degli allievi.

Educatrice professionale e Counselor, si è occupata per quasi trent’anni di disagio psichico e sociale.

Ha svolto progetti educativi in una casa protetta per donne vittime di violenza e i loro figli.

Supervisore educativo, supporta le equipe per progettazioni specifiche e risoluzione di dinamiche interne.

Formazione in Gestalt e bodywork counseling, dal 2004 lavora con singoli e gruppi.

5) Gentile Simona, Professional counselor.

Conduce le attività esperienziali di formazione e lavoro teorico-pratico-personale.

Laurea in Scienze dell’Educazione. Diploma in pratica psicomotoria educativa e preventiva, metodo B. Aucouturier.

Educatrice asilo nido, gestisce laboratori di psicomotricità per bambini ed adulti. Si occupa del sostegno alla genitorialità attraverso la gestione e la conduzione di gruppi di formazione partecipata di genitori.

6) Schifano Angelo, Professional counselor.

Conduce le attività esperienziali di formazione e lavoro teorico-pratico-personale.

Diploma di Counselor, conseguito nel 2004. Integra le proprie competenze di Counseling con quelle maturate nella propria storia di vita personale, di studio e professionale.

Maestro Elementare e piccolo imprenditore, insegna lingua italiana presso una comunità di accoglienza per profughi in attesa dello status di rifugiato.

Per “Lo Specchio Magico”, in particolare, si occupa di divulgazione e organizzazione di eventi volti alla conoscenza e alla diffusione del counseling d’indirizzo gestaltico.

7) Negro Luigi, Psicologo-Psicoterapeuta

È il professionista cha l’intera equipe di counselor, qui sopra elencata, ha scelto come Supervisore per le proprie attività didattiche e professionali.

È, anche, il professionista al quale ci rivolgiamo, singolarmente, quando abbiamo bisogno di sostegno personale.

Svolge occasionalmente docenze ai gruppi scuola e a noi trainer.

Iscrizione all’ Ordine Psicologi Piemonte – Nr. 01/938.

Data di nascita: 17/03/1946.

Sviluppa la propria originaria formazione gestaltica arricchendola nel tempo dei contributi di differenti scuole che integrano l’approccio corporeo con quello psicologico.

Utilizza l’ EMDR ed il Somatic Experiencing, occupandosi in particolare dei traumi.

Si occupa di Stress sia in campo clinico sia in quello aziendale, adoperando la Coerenza Cardiaca e tecniche di gestione delle emozioni, come l’EFT e la Mindfulness.

Conduce seminari per la Gestione dello Stress e per la pratica della Mindfulness.

Si occupa presso le aziende della valutazione e trattamento dello stress lavoro correlato da inserire nel DVR utilizzando le linee guida dell’INAIL.

Svolge la sua attività presso Il Punto di Svolta, presente a  Torino da oltre venti anni, che unisce varie discipline che si occupano del corpo, della mente e più in generale della salute e della crescita personale.

DATI DELL’ENTE DI FORMAZIONE.

Associazione culturale Lo Specchio Magico, C.F. 97729920013

  • Sede legale: via Nizza 346, Torino (TO)
  • Sede operativa: via Dronero 2, Torino (TO)
  • Rappreesentante legale: Nigro Domenico
  • Recapiti e contatti: Tel. 3476984268; e.mail: domeniconigro@libero.it

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