Le parole sono finestre oppure muri.

“Mi sento così condannata dalle tue parole, mi sento giudicata è allontanata, prima ancora di aver capito bene. Era questo che intendevi dire ?
Prima che io mi alzi in mia difesa, prima che parli con dolore o paura, prima che costruisca un muro di parole, dimmi, ho davvero compreso bene ?
Le parole sono finestre oppure muri, ci imprigionano o ci danno la libertà. Quando parlo e quando ascolto, possa la luce dell’amore splenderà attraverso me. Ci sono cose che ho bisogno di dire, cose che per me significano tanto, se le mie parole non servono a chiarirle, mi aiuterai a liberarmi ?
Se sembra che io ti abbia sminuito, se ti è parso che non mi importasse, prova ad ascoltare, oltre le mie parole, i sentimenti che condividiamo. ” (Ruth Bebermeyer).
Questa citazione ha dato voce a ciò che ho provato molte volte in un conflitto e mi ha spinto ad approfondire la comunicazione non violenta.
Ho letto questo libro di Rosenberg con grande interesse, avendo frequentato il laboratorio di Comunicazione non violenta della Scuola IN Counseling Torino – Lo Specchio Magico e trattando conflitti prevalentemente famigliari nella mia professione forense.
Sono stata colpita dalla profondità dei contenuti e dalla semplicità delle azioni proposte.
Molto utili e pragmatici i dialoghi “CNV in in azione “che si trovano al fondo dei capitoli.
Mi ha insegnato a distinguere le osservazioni dalle valutazioni, a pensare in termini di Bisogni e ad applicare la CNV al modo in cui tratto me stessa (in particolare alla rabbia: su come esprimerla e gestirla in maniera profonda con la cnv).
La scelta delle parole è importantissima in qualsiasi campo. Le parole possono aprire o chiudere. Imparare ad utilizzare una comunicazione non violenta è un cambio di paradigma.
Sono Eliana Scapola allieva alla fine del secondo anno della Scuola IN Counseling Torino – Lo Specchio Magico